La vie en rose

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Humphrey Bogart è alla guida di una De Soto Firedome grigia decappottabile. Accanto a lui Audrey Hepburn canta una dolce versione di La vie en rose di Edith Piaf: è una delle scene chiave della commedia romantica “Sabrina” di Billy Wilder.

Bogart è Larry Larrabee, il fratello burbero della ricca famiglia per cui lavora Audrey-Sabrina, da sempre innamorata del più giovane David. L’inaspettata possibilità di passare del tempo insieme cambia la prospettiva della ragazza, che coglie la vera natura dell’animo di Larry. Se ne innamora pian piano, gli racconta di Parigi, città dove ha vissuto per un paio di anni e che è convinta piacerebbe pure a lui.

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È la maniera francese per dire: Sto guardando il mondo con degli occhiali colorati di rosa

“Perché mi guardi in quel modo?“, chiede perplesso Bogart. “Per tutta la notte ho avuto il più terribile degli impulsi di fare qualcosa”, confessa Sabrina. “Mai resistere agli impulsi, soprattutto se sono terribili”, replica Bogart. La ragazza si sporge verso di lui e gli aggiusta il cappello: “Così quando passeggeremo insieme per gli Champs Élysées non sembrerai un becchino in vacanza. Ricorda: mai camminare con una ventiquattrore a Parigi e mai con un ombrello, è un obbligo”.

La De Soto Firedome viaggia veloce, Sabrina riprende a canticchiare quel motivo francese, convinta che prima o poi anche Larry condividerà il significato che lei attribuisce a La vie en rose: “È la maniera francese per dire: Sto guardando il mondo con degli occhiali colorati di rosa”.

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